> Home > >


Visualizza sulla mappa

Lamentazione sul Cristo deposto con San Sinibaldo Siena

Lamentazione sul Cristo deposto con San Sinibaldo

PROPONI INTEGRAZIONI O CORREZIONI
Per ricevere maggiori informazioni su questo luogo o per segnalare correzioni ed integrazioni all'argomento trattato compila il modulo sottostante:













Artista: Maestro dell'Osservanza
Collocazione attuale: Museo di San Donato - Collezione di Banca MPS
Luogo originario:

INFORMAZIONI DESCRITTIVE

Dimensioni
cm 101x71

​La tavola si caratterizza per il soggetto e l’iconografia decisamente insoliti che fanno del dipinto una sorta di ex voto: il corpo pallido ed esanime del Cristo è disteso sulle ginocchia della Vergine la quale, con gesto dolente, piange la passione e morte del Figlio al cui martirio fanno allusione la grande croce, il flagello appeso al chiodo, la lancia e la canna con la spugna con la quale i soldati romani diedero dell’aceto al Cristo morente. Inginocchiato accanto alla Vergine, le mani giunte in segno di preghiera, sta il committente dell’opera cui rimandano i due stemmi dipinti alla base della tavola, la cui individuazione ha permesso di riconoscere nell’anziano gentiluomo la figura di Peter Volckammer, ricco cittadino di Norimberga giunto in Siena al seguito dell’imperatore Sigismondo e qui deceduto il 5 settembre 1432. Dietro costui è San Sinibaldo che, in qualità di santo protettore della città germanica, tiene in mano un modellino simbolico di Norimberga.  Inginocchiato accanto alla Vergine, le mani giunte in segno di preghiera, sta il committente dell’opera cui rimandano i due stemmi dipinti alla base della tavola, la cui individuazione ha permesso di riconoscere nell’anziano gentiluomo la figura di Peter Volckammer, ricco cittadino di Norimberga giunto in Siena al seguito dell’imperatore Sigismondo e qui deceduto il 5 settembre 1432. Dietro costui è San Sinibaldo che, in qualità di santo protettore della città germanica, tiene in mano un modellino simbolico di Norimberga. Il dipinto venne probabilmente eseguito poco dopo la morte del ricco personaggio, il cui corpo trovò sepoltura nel duomo senese: i due cimieri dello stemma dei Volckammer sono infatti privi della corona dorata di cui la famiglia ebbe diritto di fregiare la propria insegna a partire dal novembre del 1433.La tavola è stata riconosciuta dalla critica come una fra le opere più antiche dell’artista senese noto come ‘Maestro dell’Osservanza’. L’espressione assorta, vagamente imbambolata degli sguardi, il disegno netto dei profili e la predilezione per una pittura dai toni smaltati sembrano preludere alle soluzioni di Sano di Pietro della cui attività, secondo alcuni studiosi, i dipinti afferenti al gruppo ‘Maestro dell’Osservanza’ costituirebbero addirittura la più antica manifestazione.​​​​​​



Lamentazione sul Cristo deposto con San Sinibaldo